Museo Vito Mele - Museo Salento Museo Vito Mele - Museo Salento
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  Artisti / Artists : Museo Vito Mele  
 
Vincenzo Vela
 

Nasce a Ligornetto, Canton Ticino, nel 1820. Si iscrive all’Accademia di Brera, dove ha come maestro lo scultore Lorenzo Bartolini. I primi lavori, influenzati dalle ricerche formali del maestro, sono caratterizzati dall’adesione a modelli tipici del romanticismo verista.
Si afferma nel 1847 con il famoso Spartaco. Di questo periodo è anche la scultura in marmo La preghiera del mattino (1846; Milano, Raccolta dell’Ospedale Maggiore), un’opera di carattere intimista, che si rifà alla popolare Fiducia in Dio (1835; Milano, Museo Poldi Pezzoli) di Bartolini, ma anche, in pittura, ai nudi femminili di Francesco Hayez, che il Vela studia e riprende in molti disegni.
Sulla Preghiera Tenca scrive: “Egli (il Vela) ha compreso che la scultura (…) è pur essa rappresentazione di concetti morali, a cui è subordinato il magistero della forma (…)”.
Nel 1867 ottiene il gran premio alla Esposizione Universale di Parigi, dove presenta Napoleone morente, scultura estremamente emozionante per la resa naturalistica dei particolari fisionomici (soprattutto del volto) dell’imperatore francese.
Gli ultimi lavori si concentrano sulla realizzazione di opere legate a temi sociali, inerenti al mondo del lavoro. L’artista, infatti, concentra la sua attenzione sulle precarie condizioni di vita dei lavoratori di fine secolo: paradigmatico di questo momento l’altorilievo
Le vittime del lavoro (1883, Roma, Galleria d’arte moderna), che costituisce una sorta di pendant ideale del dipinto Quarto Stato (1901; Milano, Galleria d’Arte Moderna), realizzato da Pellizza da Volpedo circa dieci anni dopo. Muore a Ligornetto nel 1891.

SPARTACO, s.d. (undated)
bronzo, h. cm. 61

   

   
Vincenzo Vela

Vincenzo Vela was born at Ligornetto, Canton Ticino in 1820. His teacher at the Brera Accademia was the sculptor Lorenzo Bartolini and his first
works are characterised by adoption of the forms typical of romantic realism. He established his reputation in 1847 with Spartaco. Also dating from
this period is the marble sculpture La preghiera del mattino, which is now in the Ospedale Maggiore Collection, Milan, and relates to Bartolini’s 1835
Fiducia in Dio at the Museo Poldi Pezzoli, Milan. In painting, it is the female nudes of Francesco Hayez that Vela studies and returns to time and
again.
Tenca wrote about Preghiera that Vela had embraced the fact that sculpture is also the representation of moral concepts to which the rules of form
are subordinated.
In 1867 Vela won the award at the Paris Universal Exhibition for Napoleone morente, an extremely moving sculpture because of the naturalism of
the physical details, and especially of the face, of the French Emperor.
In his last works he concentrated on social themes of the world of work. In particular he focussed on the precarious conditions of life for workers
at the close of the century. His alto-rilievo Le vittime del lavoro, dating from 1883 and now in the Rome Galleria d’Arte Moderna, is an example of
this period and a sort of ideal companion to Quarto Stato, painted some ten years later by Pellizza da Volpedo and now hung in the Milan Galleria
d’Arte Moderna.
Vela died at Ligornetto in 1891.


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