Museo Vito Mele - Museo Salento Museo Vito Mele - Museo Salento
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  Artisti / Artists : Museum Vito Mele  
 
Mirella Saluzzo
 

Nasce ad Alassio (Savona) nel 1943; si forma all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. A partire dal 1983 tiene numerose mostre personali, principalmente in centri espositivi di Ravenna (1983, 1986, 1989, 1996, 1999) e Milano (1986, 1991, 2003).
Espone anche a Imola (1991, 1996), Genova (1991, 1992), Piacenza (1993), Parma (1994), Mantova (1995) e Bergamo (1996).
La scultrice ha partecipato a diverse collettive, ottenendo importanti premi e riconoscimenti, citiamo: il Premio Marche, Mole Vanvitelliana, Ancona (2000) e Arte come Comunicazione di Vita, Auditorium di Milano (2000).
“(…) Le forme di Mirella Saluzzo - scrive Walter Guadagni nel catalogo della mostra Slittamenti (Ravenna, 1996) - (…) non occupano lo spazio, né si limitano a definirlo intellettualmente; ma, fisicamente, lo percorrono, lo attraversano, vi si sviluppano dentro, come il fluire dell’acqua nel greto del fiume (…). Essere forma in assenza di gravità, e particolare d’una più vasta totalità: questo, oggi - conclude l’autore -, l’agire di Mirella Saluzzo, queste le misure del suo spazio”. L’artista vive e lavora fra Milano e Ravenna.

SENZA TITOLO, 2000
alluminio tecnica mista (mixed technique/aluminium), cm. 59,5x33

   

   
Mirella Saluzzo

Mirella Saluzzo was born in Alassio in the province of Savona in 1943 and studied at the Brera Accademia di Belle Arti. She began to exhibit her work in 1983 and held shows in Ravenna and Milan, as well as Imola, Genova, Piacenza, Parma, Mantova and Bergamo. In 2000 she won the Premio Marche in Ancona and took part in Arte come Comunicazione di Vita at the Milan Auditorium.
In the catalogue for the exhibition Slittamenti (Ravenna 1996), Walter Guadagni wrote that Mirella Saluzzo’s forms do not occupy space, limiting
themselves to defining it intellectually. Physically they travel through and across it, developing themselves inside it like the flow of water in the riverbed. They are like forms in the absence of gravity and details in a vaster totality, a measure of the artist’s space.
She divides her time between Milan and Ravenna.

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