Museo Vito Mele - Museo Salento Museo Vito Mele - Museo Salento
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  Artisti / Artists : Museum Vito Mele  
 
Kengiro Azuma
 

Nasce nel 1926 a Yamagata, Giappone, in una famiglia di artigiani del bronzo. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, ritorna nella città natale e conclude gli studi classici. Nel 1949 si iscrive al corso di scultura presso l’Università Nazionale di Tokio, conseguendo
la laurea nel 1954. Gli anni universitari risultano fondamentali per la formazione artistica di Azuma: in questo lasso di tempo vede per la prima volta le sculture di alcuni artisti italiani (Emilio Greco, Pericle Fazzini, Luciano Minguzzi e, soprattutto, Marino Marini) che saranno rappresentativi per i futuri sviluppi del linguaggio plastico dell’artista nipponico. Nel 1956 si trasferisce a Milano, dove si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Brera. Qui ha come docente Marino Marini e, nel 1960, ottenuto il diploma, diventa l’assistente
del maestro. Da questo momento,Azuma inizia il lungo e faticoso percorso di ricerca artistica per superare il forte ascendente stilistico che Marino Marini ha ancora su di lui. In questi anni conosce Lucio Fontana, con il quale stringe un intenso rapporto di amicizia mantenuto fino alla scomparsa del famoso pittore e scultore argentino. Agli inizi degli anni ’60, crea i suoi primi rilievi MU - che in giapponese significa vuoto, nulla, infinito - sempre negli stessi anni, organizza la sua prima personale in Europa con la Galleria Minima
di Milano (1961). Nel 1963, in collaborazione con il National Museum of Modern Art Award, partecipa ai grandi concorsi internazionali di scultura. Nel 1968, affiancato da Alberto Burri e Antoni Tàpies, realizza alcune opere per il convento francescano di
Sion: il progetto per il Crocefisso è rifiutato dai frati ma, grazie all’interessamento di Paolo VI, l’opera entra nei Musei Vaticani. Dal 1980, per dieci anni porta avanti l’attività di docenza presso la NuovaAccademia di BelleArti diMilano. Nel 1983 è nominatoMembro
del Comitato Scientifico della FondazioneMarinoMarini. Nel 1985 nascono le sue prime sculture astratte YU (pieno; esistenza, finito).
Tra le numerose mostre, ricordiamo: l’Antologica nel Museo d’Arte di Mendrisio (1994); nel 1998, le Installazioni all’aperto a Montemarcello, La Spezia, con catalogo a cura di Rossana Bossaglia; nel 1999, La luce di Teglio (testo di Vanni Scheiwiller); nel 2002,
Il suono bianco, nella Pinacoteca di Villa Soranzo a Varallo Pombia. Tra le tante onorificenze ricevute: la decorazione “Shijuhosho” dall’Imperatore del Giappone (1995); l’Ambrogino d’Argento dal Comune di Milano (1996). Attualmente vive e lavora a Milano.

MU, 2002
matita su carta (pencil drawing), cm. 28x38

   

   
Kengiro Azuma

The Japanese artist KengiroAzuma was born in Yamagata in 1926 into a family of artisan bronze-workers. After the second world war, he finished
school in his native city and enrolled to study sculpture at Tokyo University, graduating in 1954. Student years were fundamental to his artistic
development. For the first time he encountered the works of Italian artists such as Emilio Greco, Pericle Fazzini, Luciano Minguzzi, and above all Marino Marini. In 1956 he moved to Milan and enrolled at the Brera Accademia di Belle Arti where he met Marini and four years later became his assistant. Then began the long and difficult period of artistic study to go beyond the powerful influence that Marini had on his style. He met the painter and sculptor Lucio Fontano, forming a friendship that was to last until the Argentinian’s death.
At the beginning of the ‘60s he made his first relief MU, which in Japanese means emptiness, nothingness, infinite. His first one-man show in
Europe was at the Galleria Minima in Milan. He took part in the international sculpture competition for the National Museum of Modern Art Award
in 1963. In 1968, with Alberto Burri and Antoni Tàpies, he made some works for the Franciscan monastery of Sion. The project for Crocefisso was
turned down but interested Pope Paul VI and is now in the Vatican Museum.
For ten years from 1980 he taught at the Nuova Accademia di Belle Arti in Milan. In 1983 he became a member of the Scientific Commitee of the
Fondazione Marino Marini. His first abstract sculpture YU, meaning fullness, existence, finite, dates from 1985.
Azuma, who lives and works in Milan, has shown his work widely and received many honours including the decoration “Shijuhosho” from the
Emperor of Japan, and the Ambrogino d’Argento from the city of Milan.


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