Nasce nel 1864 a Marchirolo (Va). Dopo gli studi
non conclusi delle scuole elementari, si trasferisce
a Milano dal fratello dove inizia la propria ricerca
artistica con lapprendistato nella bottega
del marmista Biganzoli; dapprima si impegna nella
lavorazione di oggetti domestici e, successivamente,
alla sbozzatura e modellazione della pietra e
altri materiali. Negli anni Ottanta, Pellini è
profondamente coinvolto nel fervido clima della
scapigliatura milanese e dalle nuove istanze socialiste.
A questi anni risalgono le sue prime importanti
opere come lo Spazzacamino. Nel 1888, si iscrive
allAccademia di BelleArti di Brera, ai corsi
di scultura del maestro Ambrogio Borghi. Ottiene
medaglie e vari riconoscimenti, tra cui il premio
triennale Oggioni che gli offre la grande opportunità
di
specializzarsi allAccademia di Roma. Dopo
numerosi viaggi per lItalia approda a Parigi,
dove conosce la scultura di Medardo Rosso e Auguste
Rodin, scoperte importanti che influenzeranno
le sue opere future. Nel 1893, ritornato a Milano,
si impegna fortemente nella
creazione di sculture monumentali, grazie alle
quali acquista notorietà (Tombe Macario,
Cristo nel Getsemani). Con lopera Madre,
nel 1897, vince limportante premio Tandardini
che lo consacra artisticamente, tanto da rappresentare,
con lo stesso gruppo scultoreo, la scultura lombarda
allEsposizione Universale di Parigi nel
1900, riscuotendo nuovo successo. Dopo un periodo
di forti tensioni sociali, che sfoceranno con
le sanguinose repressioni del generale Bava Beccaris
(1898), Pellini, insieme agli altri artisti militanti
nel partito socialista, si allontana da Milano,
per poi farvi ritorno agli inizi del 900.
Nella metropoli lombarda inizia ad insegnare presso
la Scuola Superiore degli Artefici del Castello
Sforzesco, incarico che manterrà fino al
1929. Nel 1913 è nominato vicepresidente
e segretario per la mostra del quarantennale di
Famiglia Artistica. Partecipa con
regolarità alle Biennali veneziane a partire
dal 1905,
alla Secessione romana, alle Triennali di Brera
e a numerose mostre allestero. La sua produzione
artistica si divide in due generi fortemente rappresentativi
per la sua carriera, quello legato ai piccoli
bronzi, per i quali predilige quasi esclusivamente
il tema dellinfanzia, e quello della scultura
monumentale, che lo vede protagonista al Cimitero
Monumentale di Milano. Una grave malattia costringe
lo scultore ad abbandonare lattività
artistica e la docenza nel 1929. Il 28 maggio
1934 muore nella sua casa di Milano.
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NIVES,
1921
gesso, cm. 47x42,5x30
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Eugenio Pellini was born in Marchirolo in
1864. He moved to Milan without finishing elementary
school and began his artistic education as an
apprentice to the marble carver Biganzoli. He
learned to make domestic objects before moving
on to roughing out and shaping stone and other
materials. In the 1880s Pellini was deeply immersed
in the fervent climate of the Milanese scapigliatura
and in the new socialist movement. His first important
works, such as the Spazzacamino (the chimneysweep)
date from this period.
In 1888 he enrolled for a sculpture course under
Ambrogio Borghi at the Brera Accademia di Belle
Arti. The Oggioni prize, awarded tri-annually,
gave him the opportunity to go on to specialise
in Rome.
After travelling widely in Italy, he journeyed
to Paris where he came across the works of Medardo
Rosso and Auguste Rodin, a discovery which was
a great influence. In 1893 he returned to Milan
and dedicated himself to monumental sculpture.
The Tombe Macario and Cristo nel Getsemani gained
him notoriety. Madre won him the prestigious Tandardini
prize in 1897. He went on to represent Lombardy
sculpture at the Paris Universal Exhibition in
1900, meeting with further success.
After a period of considerable social tension,
bloodily repressed in 1898 by General Bava Becaris,
Pellini and other militant socialist artists moved
away from Milan to return at the beginning of
the 1900s. He began to teach at the Castello Sforzesco
Scuola Superiore degli Artefici, and remained
there until 1929. From 1905 he took part regularly
in the Venice Biennale as well as many exhibitions
in Italy and abroad.
His artistic output divides into two strongly
representative types, one linked to small bronzes
and, almost exclusively, the theme of childhood,
and the other to monumental sculpture. A serious
illness forced him to give up artistic activity
and teaching in 1929. He died at his home in Milan
in May 1934.
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